Il testo è ripreso dall’opuscolo informativo „Salute mentale – che cos’è?“, (pag. 11-15), pubblicato dalla Provincia Autonoma di Bolzano, Ufficio Distretti Sanitari (2. edizione riveduta e corretta)

La depressione può colpire chiunque
Tutti soffrono almeno una volta nella vita di uno stato depressivo e circa dal 15 al 20 percento delle persone sviluppa nel corso della propria esistenza una depressione tale da richiedere un intervento terapeutico. Nel corso di un anno si possono presentare disturbi nel 10 percento della popolazione. La depressione dopo la sindrome ansiosa costituisce dunque il secondo disturbo psichico più diffuso. Secondo una stima dell’OMS (Organizzazione mondiale della Salute) nel 2030 la depressione sarà la malattia più importante ed incisiva a livello mondiale. L’incidenza della depressione è doppia nelle donne rispetto agli uomini. Nei bambini sono stati descritti casi di depressione a partire dai 9 anni di età. La depressione è spesso preceduta da una situazione di stress particolare, da una perdita o da un periodo di sovraffaticamento, ma può anche colpire improvvisamente e senza apparente motivo. Sovente i depressi non vengono presi sul serio („devono reagire…“) e l‘opinione pubblica è complessivamente poco informata sulla depressione. Nelle persone depresse la mortalità per suicidio è 20 volte superiore a quella della media della popolazione. La depressione non è la conseguenza di un fallimento personale, bensì una malattia come l‘ipertensione o il diabete, e può colpire chiunque, indipendentemente dall‘età, dalla professione e dalla condizione sociale. La depressione non è un male immaginario; si tratta invece di una malattia reale e diffusa che può avere talora conseguenze fatali, ma che oggi può essere curata con successo.

I sintomi della depressione:

3 sintomi principali:

  • senso di abbattimento, ansia, preoccupazione, disperazione;
  • perdita dell‘interesse e del piacere nello svolgere attività che in passato apparivano gradevoli (compresi gli hobby ed il sesso) e che ora risultano faticose e insopportabili;
  • riduzione dell’energia, spesso più marcata la mattina con un miglioramento verso sera.

7 sintomi aggiuntivi:

  • difficoltà di concentrazione;
  • riduzione dell’autostima;
  • idee di colpa e di inutilità;
  • visione pessimistica del futuro;
  • disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, sonno interrotto o risveglio precoce;
  • perdita dell‘appetito e calo del peso corporeo oppure (raramente) forte aumento dell’appetito ed incremento del peso;
  • idee o atti di autoaggressività o di suicidio.

Si parla di depressione quando almeno due sintomi principali e due sintomi aggiuntivi perdurano simultaneamente per almeno 14 giorni.

Possibili sintomi fisici:

  • Mal di testa, dolori alla schiena, formicolio, dolori o insensibilità in altre parti del corpo;
  • visione doppia, vista annebbiata, perdita di capelli;
  • senso di oppressione sul petto, respiro faticoso;
  • secchezza delle fauci, sensazione di nodo alla gola, difficoltà della digestione, nausea.

La depressione è un disturbo della condizione emotiva e dell‘energia interiore e può essere scambiata per uno stato di malessere fisico.

La depressione ha molti volti
La depressione non si manifesta necessariamente solo attraverso la tristezza: in alcuni casi prevale la mancanza di energie, in altri un doloroso senso di inquietudine interiore. Alcune persone tendono a sviluppare una condizione depressiva in autunno ed in primavera, altre invece durante l‘inverno.

Si distinguono quattro tipologie di depressione, che richiedono terapie in parte differenziate:

  1. l’episodio depressivo: insorge sovente a seguito di eventi minimi o addirittura in assenza di eventi scatenanti, talora da un giorno all‘altro; se non trattato dura in genere per un periodo di 6 mesi, al quale segue una guarigione completa. In più della metà dei casi si verificano nuovi episodi depressivi in fasi successive della vita: Si parla allora di depressione ricorrente;
  2. il disturbo affettivo bipolare: vedasi il capitolo “Maniacalità: Che cos’è?”;
  3. la distimia: vedasi il capitolo “Distimia: che cos’è?”.

A chi rivolgersi?
Il medico di medicina generale va consultato non appena sorge il dubbio di soffrire di depressione; meglio rivolgersi al medico una volta di troppo che rischiare di trascurare la malattia. Lo psichiatra interviene quando il medico di base non è in grado di risolvere il dubbio. In caso di depressione grave o rischio di suicidio è necessario rivolgersi direttamente ad uno psichiatra. Lo psicoterapeuta (psicologo o psichiatra) è invece l‘interlocutore più adatto in caso di depressioni di lieve o media entità correlate a problemi esistenziali. I gruppi di auto-aiuto offrono sostegno e condivisione della sofferenza, aiutando a sopportarla meglio. Non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto, ma il primo passo può richiedere un certo sforzo e molto coraggio: famigliari ed amici possono offrire un importante sostegno in questa fase.

Come si cura la depressione?
La combinazione di psicoterapia e farmaci (antidepressivi) permette di curare efficacemente la depressione. Purtroppo il ricorso a questi strumenti è relativamente scarso poiché spesso le depressioni non vengono riconosciute e curate. La psicoterapia fornisce al soggetto depresso gli strumenti necessari per vedere in una prospettiva diversa i propri problemi ed affrontarli in modo nuovo, sperimentando esperienze positive anziché rimuginare sulle proprie preoccupazioni. La psicoterapia presenta diversi orientamenti: in alcuni casi punta sulla ricostruzione di fatti risalenti all‘infanzia, in altri si concentra sul presente con training comportamentali e tecniche di rilassamento e di percezione corporea, in altri ancora richiede la partecipazione dei famigliari o si svolge in gruppi. Oggi sappiamo comunque che nella psicoterapia, più che l‘orientamento scelto, conta soprattutto il rapporto che si instaura fra il soggetto depresso ed il terapeuta, rapporto che deve essere caratterizzato da un clima di fiducia e di rispetto. Per tutto quanto viene detto nelle sedute di psicoterapia, come in ogni altro rapporto professionale, vige il segreto professionale. La psicoterapia è in grado di curare il 70% delle forme di depressione più lievi.

Nella psicoterapia il soggetto depresso impara a conoscersi e ad accettarsi; egli si rende conto che non può cambiare le persone che lo circondano, ma che può solo cambiare sé stesso e la propria situazione. I farmaci antidepressivi devono essere assunti con regolarità. I primi benefici (ritorno delle energie e miglioramento dell‘umore) si avvertono solo dopo due o tre settimane. Ogni depressione modifica, indipendentemente dalle sue cause, il metabolismo del cervello. In certi centri cerebrali si sviluppa una carenza di neurotrasmettitori, e di conseguenza la trasmissione di segnali positivi ed attivanti si rende più difficile. Il farmaco antidepressivo compensa la carenza di neurotrasmettitori migliorando in tal modo la trasmissione alterata. Per evitare ricadute la terapia farmacologica deve protrarsi per diversi mesi. Ad alcuni pazienti viene consigliato di continuare ad assumere anche per anni i farmaci da cui hanno tratto beneficio.

Gli antidepressivi non producono dipendenza e non alterano la personalità
Il 70% delle depressioni gravi può essere trattato con successo con antidepressivi. In alcuni casi anche la deprivazione del sonno, la terapia della luce e la terapia elettroconvulsivante, da sole o associate ad altri strumenti, possono aiutare a combattere la depressione. La depressione non è un destino ineluttabile: oggi può essere solitamente curata con successo.